Arriva a due anni dall’ultimo successo discografico Indagine su di un sentimento, (ricordate la bella canzone Immagini che lasciano il segno…) il nuovo album di Tiromancino, Nel respiro del mondo, dedicato alla natura e al mare.
Federico Zampaglione, anima e leader della band romana, spiega il cambio di rotta e di sound che ha investito il gruppo: “Volevo qualcosa di diverso, di nuovo per noi. Rispetto al passato è un lavoro meno scuro e più sereno. Un album nato davanti al mare”.
Dice Zampaglione “Ho cercato di regalare all’ascoltatore un senso di spazio immenso e di natura incontaminata, che rigenera e riempie gli occhi, la mente e il cuore, attraversandoci con tutta la sua sconfinata bellezza”. Infatti, accanto all’incanto per il paesaggio (soprattutto marino) in questa personale dimensione naturale, Federico ci canta l’emozione dell’amore e del vivere insieme, contrapposta al dolore del perdere i suoi affetti e alla paura di non saper più cogliere la bellezza del vivere. Emozioni che traspaiono evidenti nella struggente ed intensa ballad Mare aperto, e che si stemperano, poi, nelle suggestioni caraibiche e marinaresche della bellissima Onda che vai (uno dei brani scritti col padre Domenico, che vi ha aggiunto reminiscenze di Hemingway e di Neruda) o nello sperimentalismo ambient di Il linguaggio dei pesci, forse il più tiromanciniano dei brani di questo album, il cui afflato epico si sposa perfettamente con il moto ondivago degli oceani.
Nel disco ci sono poi episodi più melodici e tradizionali, come Tra di noi o L’ultimo treno della notte (titolo scelto in omaggio, credo, al thriller di Aldo Lado, che conferma la passione di Zampaglione per il cinema-cult italiano) e che, ancora una volta, ci fa pensare a cosa avrebbe potuta essere (in fieri) la collaborazione tra Zampaglione e il grande maestro Franco Califano.
A conferma delle intenzioni innovative, soprattutto a livello di sound, troviamo le suggestioni hip-hop di Molo 4 e le tentazioni elettro-pop (non del tutto risolte) di Imprevedibile che aprono a nuovi spazi sonori e letterari con cui confrontarsi, incentivati dalla produzione di Luca Chiaravalli.
Insomma, Federico Zampaglione ha confezionato un album maturo e coraggioso, le cui sonorità accurate e raffinate attingono al meglio della musicalità italiana dei nostri giorni, senza mai tradire la sua personalità, inconfondibile, di artista sensibile ed in continua evoluzione. Dopo l’apripista Piccoli Miracoli non è facile dire quale possa essere il prossimo singolo, data la potenzialità di molti dei dieci brani di questo album che vi consiglio senza riserve.
Da ricordare che il video di Piccoli miracoli (scritto e diretto dallo stesso Zampaglione), dedicato a tutte le donne, al loro grande coraggio e forte determinazione di fronte agli obiettivi da raggiungere, è stato proiettato lo scorso 8 marzo nei cinema.
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